Oggi ti voglio parlare di un gruppo di persone che, con il solo intento di divulgare le “buone maniere” di guida, cerca anche di smuovere tutte quelle istituzioni che tanto fanno per mettere il bastone tra le ruote a noi motociclisti e scooteristi a due o tre ruote. Chi sono ? Il Comitato coordinamento motociclisti.
Il web è particolarmente ricco di informazioni e di persone. In questo periodo ho avuto la fortuna di incontrare virtualmente un gruppo di persone che mi piace definire gli “angeli custodi dei motociclisti”, laddove per motociclisti intendo tutti coloro che utilizzano le due/tre ruote scooter o moto che sia.
Mi sono già espresso sulla distinzione tra scooteristi e motociclisti in questo post e non vorrei tornarci.
Come puoi vedere sono un gruppo che ha molta voglia di stare insieme, di fare (magari anche mangiare per stare tutti insieme…)con un unico grande desiderio, quello di cercare di mettere tutti i motociclisti nelle migliori condizioni possibile per circolare, nelle nostre strade di città, provincia, ovunque e far crescere in loro il senso civico, e di appartenenza ad un gruppo.
Si sono associati in un comitato, appunto il “Comitato Coordinamento Motociclisti” con uno regolare statuto, e da li sono partiti con tanta buona volontà per cercare di insegnare ai motociclisti a guidare con prudenza, magari partendo dai bambini, facendo incontri formativi, regalando zainetti con il logo del loro sito, vendendo magliette per cercare di diffondere il loro messaggio.
Come al solito quindi ti riporto l’intervista di Mauro Favazza uno dei fondatori del comitato, che è stato così cortese da dedicarmi il suo tempo per rispondere alle mie domande.
Luigi Camnasio: Ciao Mauro e grazie per il tuo tempo e per quello che fai. Raccontami come nasce il comitato e l’idea di “sicuramente in moto“.
Mauro: noi siamo nati con la finalità di far crescere in Italia, partendo dalle zone di residenza di ogni singolo sostenitore, consigliere ed amico tutto quello che in Italia manca: lo spirito di appartenenza ad una categoria.
Sono stato per alcuni anni responsabile di zona, poi di regione ed infine in prova del Triveneto per il Coordinamento Motociclisti, ormai defunta Associazione di difesa dei diritti dei motociclisti. Avevano il principale difetto di coronare tanti discorsi, aggiungo, validi, con un metodo sbagliato di diffusione.
In vent’anni sono riusciti ad estinguersi.
Da quest’anno sono entrati in clandestinità. Dico questo non per togliere loro dei meriti, ma non sapevano ascoltare. Erano su un pulpito ma senza platea.
Io ed altri abbiamo deciso di andare dalla platea, nei motoraduni, in quelle che il CM chiamava “sagre della porchetta”.
Se i motociclisti vanno li, e vuoi parlare con loro, vai alla sagra della porchetta.
Cresciamo lentamente, il senso civico in Italia è quello che è e non basterà una vita per cambiarlo leggermente. Ma noi ogni anno stringiamo il cerchio, coinvolgiamo associazioni, senza preoccuparci troppo di chi frequentano.
La politica non viene mai affrontata. Le buche in strada non sono di destra ne di sinistra, come non lo sono guard rail Però siamo consapevoli che alla politica ci dobbiamo rivolgere per cambiare le cose. Un rallentatore viene messo a norma in circa un anno di solleciti, dei cassonetti vengono spostati in mezzo anno di segnalazioni e raccolta firme.
Pensa che una volta ad una nostra segnalazioni al difensore civico, ci siamo sentiti rispondere che “le buche fanno andare piano i motociclisti”, fortunatamente quella giunta è stata mandata a casa alle successive votazioni.
Luigi: incredibile!! Quindi voi vi occupate anche di segnalare i pericoli che ci sono in strada?? Ovviamente ognuno fa la sua parte in base alla zona di appartenenza.
Mauro : Certamente e non solo, abbiamo fatto un centinaio di maglie di colore nero – il piu’ diffuso tra i motociclisti – con il nostro logo e l’indirizzo del blogspot di aggiornamento sull’evoluzione del nostro mondo, leggi ed iniziative comprese.
Saremo a gennaio ancora, per la quarta volta al Motor Bike Expo’ con uno stand al pad 6 e la domenica conclusiva con un nostro giro per le vie monumentali della città con ingresso gratuito per i nostri sostenitori!
Luigi :Qual’è la soddisfazione più grande che hai ricevuto in questa tua avventura?
Mauro : La soddisfazione c’è ogni volta che riusciamo a raggiungere un piccolo traguardo. Non vogliamo rifare la viabilità in Italia, PAESE CON I SUOI problemi, ad esempio strade di “romana” memoria, con cubetti in porfido e strette in quasi tutti i centri abitati, con scarsa visibilità, ancor piu’ scarsa manutenzione ed educazione nel mantenerla in efficienza. Traguardo sono la messa in sicurezza delle buche che segnaliamo, il riuscire a far spostare i cassonetti dove strapagati Ispettori della nettezza urbana hanno pensato bene di metterli – uno di questi siamo riusciti dopo due tentativi a vuoto, ai quali si opponeva per principio, a farlo andare in pre pensionamento con i ringraziamenti del sindaco, ma devo aggiungere, anche il sostituire le strutture pubbliche nel regalare libretti sulla sicurezza stradale e zainetti ad alta visibilità ai bambini da una grande soddisfazione. Infatti sono opere fatte in silenzio, senza giornali o tv, fatte per il gusto di creare qualcosa che manca.
Luigi: Qual’è il primo obiettivo, il fine vero, la cosa che sogni di più che vorresti realizzare?
Mauro:L’obiettivo è di non limitare alle zone nelle quali già siamo operativi, l’azione, ma di estenderla il più possibile.
Luigi: Qual’è la cosa che ti fa arrabbiare di più dei dueruotisti? e degli automobilisti?
Mauro: Gli scooteristi, è innegabile, vengono additati come i meno responsabili su strada. Trovo la loro scarsa educazione ed il poco amor proprio, visto l’abbigliamento, sconcertanti.
Inevitabile parlare della condotta su strada, ogni minuto. Sorpassi da destra e slalom, indifferenti (o mancanza di cultura?) a tutti, più lenti come le auto, o più veloci come le moto.
E aggiungo, proprio la scarsità di valutazione su che cosa succede se sorpassi con i tuoi 30 cavalli una moto da 100 e più da destra, l’essere investiti e l’avere torto, è quello che maggiormente mi colpisce.
Quanto alle moto, molte critiche di spavalderia sono meritate. Arroganza, soprattutto tra i giovani che possono usare moto troppo potenti per le loro inesistenti capacità. Persone che piegano alla Valentino Rossi in centro città, ma non conoscono il Codice della Strada. La prima porta che si apre senza guardare e sono morti.
Questa volta te lo chiedo per una giusta causa, prima di voltare pagina e proseguire, per favore condividi questo post!!