FARE CASSA SENZA REVISIONI? LA CORTE COSTITUZIONALE BOCCIA IL "BANCOMAT" DEI COMUNI: AUTOVELOX INCOSTITUZIONALI ...

La Corte Costituzionale dichiara illegittimo il codice della strada nella parte in cui non prevede l’obbligo di taratura degli autovelox, tutor e di tutti gli altri strumenti di controllo elettronico della velocità.

Le multe con Autovelox tutor sono, ora, tutte illegittime:  la Corte Costituzionale, con una sentenza, ha dichiarato incostituzionale il codice della strada nella parte in cui non prevede l’obbligo di sottoporre a verifiche periodiche e a taratura i sistemi di controllo elettronico della velocità dei veicoli. Questo significa che tutti gli apparecchi non “revisionati” periodicamente dalle autorità di polizia non potranno elevare più multe. Una mannaia per le casse dei Comuni che, sino ad oggi, hanno contato proprio sui velox e sui tutor per potersi finanziare.


Sino ad oggi la Cassazione ha sempre rigettato i ricorsi degli automobilisti fondati sulla eccezione della mancata taratura dell’autovelox, dando ragione alle amministrazioni locali: e questo perché non esiste alcuna norma, nel nostro ordinamento, che prevede l’obbligo di taratura e di controllo periodico degli autovelox


La Corte Costituzionale obbliga le forze dell’ordine a sottoporre a verifiche e taratura gli autovelox tutor.

Qualsiasi strumento di misura elettronico, è soggetto a variazione dei valori misurati dovuti ad invecchiamento delle proprie componenti e ad  urti, vibrazioni, shock meccanici e termici. 

Gli effetti sui ricorsi al giudice di pace
Si tratta di una sentenza che potrebbe mettere uno “stop” alle multe, almeno finché le amministrazioni non adegueranno le proprie procedure interne ai nuovi obblighi.

Aule dei tribunali: le sentenze della Corte Costituzionale hanno efficacia immediata dal giorno della loro stessa pubblicazione QUINDI è già operativo. E QUINDI SI DOVRA' TENERE CONTO ED accogliere i ricorsi degli automobilisti che abbiano sollevato l’eccezione di difetto di taratura.

Il destinatario della multa potrà richiedere, in via preventiva, tale informazione direttamente all’autorità, avendo  cura di  non far scadere i termini di proposizione dei ricorsi (30 giorni di fronte al Giudice di pace, 60 nel caso di ricorso al Prefetto, a partire dalla data di notificazione o contestazione del verbale) che, anche in caso di richiesta di delucidazioni, non subiscono interruzioni o sospensioni di alcun tipo.
Insomma, al fine di evitare un ricorso inutile, occorre in ogni caso vedere se l’apparecchio utilizzato è stato sottoposto a verifica. A volte ciò è riportato nel verbale. Alcuni richiedono di esibirlo direttamente al giudice di pace, perché presentano subito ricorso e non di rado questa strategia premia perché le amministrazioni non sono in grado di portare il certificato in udienza.

Per chi ha già pagato la multa SI chiude definitivamente la partita e la sentenza ha effetto esclusivamente sui rapporti giuridici aperti al momento della sua pubblicazione.

In pratica

Tutti gli autovelox, i tutor e gli altri apparecchi di controllo elettronico delle violazioni del codice della strada devono essere soggetti a una verifica periodica per NON pregiudicare “la fede pubblica che si ripone in un settore di significativa rilevanza sociale, quale quello della sicurezza stradale”. Fino a oggi il Codice della Strada non prevede quest’obbligo (così ha sempre precisato la Cassazione), e la prassi ha introdotto le verifiche periodiche solo per gli autovelox “automatici”, senza la pattuglia.

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